Carabinieri a Reggio Calabria, News
Presentazione Libro: L’arma dei Carabinieri in provincia di Reggio Calabria 1860 – 1970
Il 25 settembre 2021, presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria, si è tenuta la presentazione del libro L’Arma dei Carabinieri a Reggio Calabria 1860-1970: Presidio e servizio nel territorio L’inedito carteggio degli archivi militari e statali di Francesca Parisi, Maresciallo Maggiore dei Carabinieri in servizio nella Città Metropolitana, frutto di un progetto, patrocinato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria, che ha inteso realizzare una ricerca e uno studio congiunti negli archivi militari e statali.
La pubblicazione dell’opera ha rappresentato il punto di arrivo di un progetto avviato da oltre due anni, basato su una vasta ricerca negli archivi militari dell’Arma dei Carabinieri – in particolare del Museo Storico e dell’Ufficio Storico, oggi riuniti nell’ambito della nuova Direzione dei Beni Culturali e Documentali – e, in misura minore, presso gli archivi storici dello Stato Maggiore dell’Esercito, dell’Istituto Storico e di Cultura del Genio, dell’Ufficio Storico della Marina e del Museo Storico della Guardia di Finanza.
Le ricerca ha riguardato altresì gli archivi statali e, in particolare, l’analisi dei carteggi custoditi presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria; uno studio congiunto le cui risultanze hanno consentito all’Arma di poter ricostruire la sua storia nella provincia, dall’arrivo in città nel 1860 e sino al 1970, offrendo la preziosa occasione di ripercorrere gli accadimenti più significativi e comprendere il profondo legame che unisce i Carabinieri al territorio e alla popolazione.
All’evento hanno le autorità civili e militari cittadine, nonché esponenti del mondo della cultura reggina e vari studiosi; la manifestazione si è svolta in streaming, coinvolgendo così le istituzioni fuori sede e chiunque fosse interessato all’iniziativa.
Alla conferenza è intervenuto dalla Gran Bretagna il Prof. John Dichie, storico e docente presso la University College London – che ha redatto la postfazione al volume – con interessanti riflessioni circa la parola ’ndrangheta, evidenziando il rinvenimento, nel corso delle ricerche presso l’archivio del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, di un documento attestante un utilizzo termine più risalente a quello finora conosciuto.
Presentazione al libro del Direttore del Segretariato Regionale per la Calabria del Ministero della Cultura, dott. Salvatore Patamia
Mi ritengo onorato di aver contribuito alla produzione del volume L’Arma dei Carabinieri in provincia di Reggio Calabria 1860-1970: presidio e servizio nel territorio. L’inedito carteggio degli archivi militari e statali.
Già dal racconto delle origini del Corpo dei Carabinieri Reali e del successivo arrivo a Reggio Calabria, l’Opera rappresenta magistralmente l’azione svolta dall’Arma dei Carabinieri in questo territorio, sotto il profilo del mantenimento dell’ordine pubblico, della prevenzione e repressione della criminalità, ma anche per l’aspetto umano, sempre presente, costante, rassicurante e solidale.
Dal contenuto del volume si può scorgere l’intera storia moderna e contemporanea della Provincia, dei suoi paesi, anche i più remoti, nei quali la Caserma dei Carabinieri ha da sempre rappresentato un presidio di legalità e un luogo sicuro ove rivolgersi in qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ogni singolo capitolo racconta il vissuto delle comunità, riallaccia i ricordi, narra una storia che fu e dalla quale volenti o nolenti noi proveniamo.
Di particolare rilievo le testimonianze dell’opera prestata dai Carabinieri in occasione di eventi calamitosi, dalle alluvioni ai terremoti.
Uno spaccato di storia patria, attraverso questioni politiche, sociali ed economiche, che vede l’Arma svolgere un ruolo da protagonista nelle trasformazioni che hanno interessato la provincia dell’ultimo lembo della penisola.
Tutto questo è stato reso possibile grazie al lucido e certosino lavoro del Maresciallo Maggiore Francesca Parisi, sostenuto dai Comandanti Provinciali dei Carabinieri di Reggio Calabria, prima Colonnello Giuseppe Battaglia, oggi Generale, e, in seguito, Colonnello Marco Guerrini.
Un risultato dovuto anche alla presenza nella città di Reggio Calabria di un prestigioso Archivio di Stato, diretto in modo eccellente dalla D.ssa Maria Fortunata Minasi.
Già, gli Archivi di Stato, da molti considerati a torto come cenerentola del Ministero, rappresentano invece il vero luogo della memoria storica.
È nelle fonti archivistiche e bibliografiche che risiede la testimonianza scritta, vera, autentica della nostra esistenza.
Se è vero che la conoscenza è facoltà di percepire e di apprendere, ebbene questa risiede negli scaffali, nei depositi e nelle sale studio degli Archivi, siano essi di Stato, Militari, Diocesani, Privati, ecc.
Desidero esprimere la più ampia soddisfazione per la qualità del contenuto del volume destinato non solo agli addetti ai lavori, ma anche ad un’ampia platea desiderosa di approfondire le proprie conoscenze e il proprio sapere su un segmento significativo della questione meridionale in generale e di quella della provincia di Reggio Calabria in particolare dall’Unità d’Italia al 1970.
Presentazione al libro del Direttore dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria e delle Sezioni di Locri e Palmi, dott.ssa Maria Fortunata MINASI
Con grande piacere mi accingo a presentare il volume L’Arma dei Carabinieri in provincia di Reggio Calabria 1860-1970: presidio e servizio nel territorio. L’inedito carteggio degli archivi militari e statali.
Un percorso di studi, svolto anche attraverso il cospicuo carteggio dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, che, teso a tutelare e valorizzare la storia militare contemporanea dell’Arma dei Carabinieri e allo stesso tempo il patrimonio culturale archivistico, rappresenta un unicum nel suo genere per diverse ragioni.
Si tratta, innanzitutto, di una ricerca che, partendo da uno dei periodi più significativi nel territorio reggino, trascende il contesto locale e diventa parte della storia di ogni territorio dello Stato. E a tal proposito, è stato sperimentato più volte come la storia locale si intrecci sempre con la memoria collettiva e come vi sia una stretta relazione tra dimensione locale della storia, formazione storica degli individui ed educazione alla cittadinanza.
La seconda ragione, nasce dalle seguenti considerazioni: secondo l’art. 101 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, gli Archivi, intesi come istituti culturali, sono strutture permanenti che raccolgono, inventariano e conservano documenti originali di interesse storico e ne assicurano la consultazione per finalità di studio e di ricerca.
L’altra fondamentale istanza, quella che anima ogni istituzione culturale, è il concetto di valorizzazione, ben definito dall’art. 6 dello stesso Decreto. Questo principio contiene intrinsecamente quello di educazione al patrimonio, per poterne accrescere la conoscenza e quindi la conservazione e la fruizione da parte dei cittadini. In particolare, la valorizzazione dei beni archivistici si estrinseca rendendo consultabile gli Archivi al fine di portare alla luce il vasto e prezioso patrimonio documentario del nostro Paese.
Appare chiaro come, con questa ricerca, sia stato avviato un nuovo percorso fondante, con la preziosa collaborazione di un qualificato rappresentante delle Istituzioni, che ha concorso, con approfondimenti, alla diffusione di una tematica, e di aspetti specialistici, riguardanti il mondo della Forza Armata, ma anche il valore che la sua presenza ha avuto per lungo tempo, e ancora detiene, nel territorio calabrese.
Autorevole testimonianza della presenza dello Stato: il Carabiniere rappresenta il custode dell’ordine e della Legge e ha saputo conquistare la fiducia e la stima della popolazione, dopo i lunghi e difficili anni che seguirono la proclamazione del Regno d’Italia. Storicamente l’Arma assicura lo svolgimento di una pluralità di compiti – senza dimenticare che l’Italia è stata la prima Nazione al mondo a dotarsi di un reparto di Carabinieri specializzato in Tutela del Patrimonio Culturale – e fra le sue tante funzioni bisogna annoverare quella di tutela degli interessi diffusi della collettività, pienamente in sintonia con l’articolo 2 della Parte I della Convenzione Faro, che sottolinea come la conservazione dell’eredità culturale ha come obiettivo la qualità della vita. Da qui la consapevolezza dell’importanza che la realtà archivistica italiana ha fortemente sul territorio, tanto nella documentazione conservata, quanto nella sua effettiva materialità con le sue 100 sedi di Istituto nei diversi Capoluoghi e le 33 Sezioni. In ciò si può leggere il desiderio di promuovere, rafforzare l’identità nazionale, la volontà di conoscere le vicende della nostra giovane nazione, spingendo gli studiosi, ma anche semplici appassionati a leggere, discutere e parlare di storia.
Questi i motivi per cui da subito è stato chiaro che il lavoro dell’autrice fosse un’occasione diversa da tante altre, muovendosi in un terreno di indagine, quasi del tutto da dissodare, e ricorrendo a diverse e preziose fonti di Archivio.
Presentazione al volume del Gen. B. Giuseppe Battaglia
Presentare il volume L’Arma dei Carabinieri in provincia di Reggio Calabria 1860-1970: presidio e servizio nel territorio. L’inedito carteggio degli archivi militari e statali significa essenzialmente ringraziare. Sono tanti i protagonisti di questo sforzo a cui rendere merito.
In primo luogo Reggio Calabria, la natura, l’Aspromonte, i mari, il territorio e soprattutto la sua gente. Un periodo di servizio in queste zone è la massima aspirazione professionale per qualunque Carabiniere, e io ho avuto il privilegio di esserne addirittura il Comandante provinciale. Da solo, questo incarico vale l’impegno di una carriera. Chi ha lavorato qui porta con sé un’impronta indelebile di forza, ricchezza, tempra e orgoglio, di esperienze professionali e orizzonti naturali e personali che lo seguiranno per sempre.
Va di moda oggi parlare di “genius loci”, come di quello spirito che pervade i luoghi e si impossessa dei visitatori. Certo l’Aspromonte caratterizza di sé tutta la Provincia e gli abitanti da secoli e i Calabresi si distinguono per l’amore viscerale che li lega ai loro valori e alla loro terra, anche da emigranti. Se ne comprende bene la ragione, sono luoghi forti, di una bellezza primordiale e senza tempo, con colori e luci che accendono gli animi e che suscitano ammirazione per la forza e il sacrificio delle generazioni che da secoli sanno coltivare e colonizzare ogni remoto vallone.
Un doveroso ossequio va a tutti i Carabinieri di ogni ordine e grado che hanno servito a Reggio. Migliaia di uomini che in 110 anni di storia, raccontati in questo volume, si sono alternati in decine di caserme sparse a Reggio e nei centri minori, ove hanno lavorato, vissuto, si sono magari sposati e hanno cresciuto figli. In alcuni casi, troppi, hanno anche perso la vita o sono stati feriti. Loro sono la nostra guida, ogni giorno, nelle attività sulle strade, nelle campagne, in caserma. E’ un dono raro e prezioso per noi percepire una presenza così viva di questi eroi e siamo onorati di poterne continuare, ogni giorno concretamente, la memoria.
Un riconoscimento sincero, poi, all’autrice, Maresciallo Capo Francesca Parisi, già affermata storica e curatrice di vari volumi di alto rilievo scientifico. Con grande professionalità, dedizione e non comune pazienza ha saputo rintracciare documenti inediti e materiale iconografico meritandosi il plauso di tutti.
È riuscita a raccontare la storia di questi luoghi e dei Carabinieri, consentendo al lettore di percepire attraverso la rigorosa analisi dei testi il senso vero della vita in Aspromonte, lo spirito di servizio alla popolazione e la tutela della legalità.
Ha narrato tutto: uomini, caserme, lotta al brigantaggio, alla criminalità e l’impegno nelle guerre il mantenimento dell’odine pubblico e l’azione di soccorso alla popolazione, dal 1860 al 1970.
Lasciamo a volumi futuri i successivi 50 anni, che comprendono il triste periodo dei sequestri di persona e le più recenti operazioni di contrasto alla ‘ndrangheta, che consentono ogni giorno nuovi successi grazie al coordinamento dell’Autorità giudiziaria che non ci ha mai fatto mancare il proprio prezioso sostegno.
E certo un caloroso grazie ai Carabinieri di oggi, presenti sul territorio come e più di 100 anni fa, con un’organizzazione che si è evoluta nella capacità professionale e specialistica per adeguarsi all’evoluzione delle sfide, senza mai abbandonare il fondamentale ruolo di presidio di legalità in tutto il territorio, fin negli angoli più remoti. Proprio l’essere presenti ovunque, anche in una realtà così dispersa, e lavorare quotidianamente con grande abnegazione e spirito di servizio in una terra come questa, consente all’Arma di onorare la sua missione con un altissimo valore aggiunto che offriamo al sistema istituzionale nel suo complesso e ai cittadini.
Quest’opera onnicomprensiva dà l’idea di come in questo complesso secolo siamo stati ovunque e facendo tutto, in ogni settore di intervento che la situazione richiedeva. Raccogliere questa vasta mole di materiale non sarebbe stato possibile senza il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Segretariato Regionale per la Calabria, degli Archivi storici dei Carabinieri e delle altre Armi, dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria e dell’Archivio Centrale di Stato, delle biblioteche locali e della Biblioteca Reale di Torino, nonché degli Enti e dei privati che hanno voluto condividere il materiale storico e iconografico posseduto.
Ma soprattutto, non sarebbe stato possibile senza lo spirito che da sempre unisce la gente di Reggio ai Carabinieri, al servizio del territorio da sempre con lo stesso spirito, battendosi per liberarlo dalla mala pianta della ndrangheta, riportando ordine e sicurezza, ma al tempo stesso restando a disposizione del popolo e lasciandosi contagiare dalla forza dell’Aspromonte.
Probabilmente in ogni Provincia d’Italia si potrebbe dire lo stesso, l’Arma è questo, ovunque, in Italia e nel mondo. Ma mi permetto comunque di pensare che quest’opera consolida il particolare orgoglio che abbiamo come Carabinieri di servire Reggio Calabria, e rende testimonianza concreta delle radici della nostra vicinanza ai cittadini reggini, che abbiamo accompagnato in questi 161 anni e che continueremo a proteggere nel loro cammino verso il futuro.
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