Fonti Materiali e iconografiche
La tradizione iconografica di Pastrengo
CARTOLINE, NUMISMATICA E FILATELIA
di Francesca Parisi
L’importanza iconografica della carica di Pastrengo è dovuta alla circostanza che essa rappresenta l’unico fatto d’armi dell’Arma ottocentesca, compiuto sul campo di battaglia da un reparto di Carabinieri in formazione di guerra e dunque impiegato in operazioni squisitamente tattiche. Basti pensare che l’occasione successiva di un simile impiego si ripeterà, a distanza di oltre cinquant’anni, nel primo conflitto mondiale.
Rievocare la carica di Pastrengo, attraverso la costante riproposizione delle sue rappresentazioni artistiche più conosciute, permise dunque ai Carabinieri Reali di costruire e tramandare la propria tradizione guerresca, una componente per certi versi meno nota per l’Arma, costituita come Corpo di polizia a ordinamento militare, con un originario impiego limitato all’ordine e alla sicurezza pubblica.
Ciò permise altresì ai Carabinieri di tramandare la memoria di questo evento per loro straordinario che, in linea con la tendenza storiografica militare dell’epoca, veniva perpetrata essenzialmente mediante la partecipazione, se non anche la vittoria, a fatti d’armi, e di affiancarlo all’attività prestata in tempo di pace, certamente più diffusa, esaltata tramite atti di valore questa volta individuali.
Quest’ultimo orientamento si concretizza nell’elevazione a dignità di mito del singolo che, mediante un atto di eroismo e non di rado mediante il sacrificio della vita stessa, diventa simbolo ed esempio per le generazioni future.
LA CARICA DI PASTRENGO NELLE CARTOLINE
Le caratteristiche ora evidenziate possono essere colte soprattutto nelle cartoline dei primi anni del Novecento dedicate all’Arma, nelle quali vengono costantemente riproposti le virtù del Carabiniere, come eroismo del singolo, rappresentate da Giovanni Battista Scapaccino, prima Medaglia d’Oro al Valor Militare del Corpo dei Carabinieri Reali – e nello stesso tempo dell’Armata Sarda – e dal capitano Chiaffredo Bergia, quest’ultimo tra i militari più decorati dell’Arma e protagonista della lotta al brigantaggio, nonché dalla rappresentazione della carica di Pastrengo, che individua invece l’Arma combattente.
Tale la sintesi della natura dell’Arma: valore individuale e di reparto, tutori dell’ordine in tempo di pace e soldati nelle operazioni di guerra.
Queste cartoline, in particolare, che risalgono agli inizi del secolo scorso, si ispirarono all’opera originale del pittore Sebastiano De Albertis, ridisegnata su pietra da due diversi litografi con un procedimento di stampa chiamato cromolitografia, un lavoro di precisione che veniva realizzato a mano.
LA CARICA DI PASTRENGO NELLE MEDAGLIE
L’essenza dell’Arma combattente è stata impressa in numerose medaglie, che esprimono in tal modo la forza guerresca dei Carabinieri Reali, cristallizzando in forma artistica eventi significativi.
La Carica di Pastrengo venne ricordata nella medaglistica dell’Arma dei Carabinieri, riprendendo due delle più celebri rappresentazioni di quel fatto d’armi: La Carica di Pastrengo di Sebastiano De Albertis, impressa nella medaglia coniata in occasione della celebrazione del 1° Centenario dell’Arma dei Carabinieri Reali, e Carlo Alberto a Pastrengo, 30 aprile 1848 (Serie Guerrieri di Casa Savoia), inventore T. De Belly, disegnatore Angelo Daniele, Torino, Litografia F.lli Doyen, 1859, quest’ultima invece rappresentata nella medaglia coniata nel 1937 in occasione della costituzione della Divisione Carabinieri Reali Pastrengo (esemplare coniato in argento 1000, offerto al generale Carlo Contestabile, primo Comandante di quella Divisione, ora custodita presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri).
LA CARICA DI PASTRENGO NEI FRANCOBOLLI
In ambito filatelico, la carica di Pastrengo di De Albertis, in due distinte versioni pittoriche, venne scelta per rappresentare l’Arma in occasioni della celebrazione di eventi di particolare importanza per l’Istituzione: 150° anniversario dell’Arma dei Carabinieri (5 giugno 1964), 150° anniversario della battaglia di Pastrengo e della carica dei Carabinieri (30 aprile 1998).
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