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Festa dell’Arma 2021:la celebrazione del 5 giugno compie 100 anni
Il 5 giugno 1920 fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare per il contributo offerto dall’Arma dei Carabinieri nel corso della Grande Guerra.
Nel maggio 1915 il tricolore della Legione Allievi Carabinieri era partito da Roma con il Reggimento mobilitato, reparto tattico formato da più compagnie provenienti da varie Legioni del Regno, che ebbero, non a caso, la Legione Allievi come unico centro di mobilitazione.
Questa manovra dell’Arma rese il vessillo della Legione Allievi bandiera del Reggimento che partiva per il fronte.
In passato, le sezioni, tipica conformazione dell’Arma in campagna, a seguito del loro impiego frammentario, non erano titolate ad avere una bandiera di guerra.
L’Arma meritò sul campo tale dignità, che seppure formalizzata con Regio Decreto nel 1932, è proprio nel corso della Grande Guerra che trova la sua legittimazione sostanziale: quando Cadorna ribadisce che la Bandiera dell’Arma – di cui era stato ordinato il rientro a seguito dello scioglimento del Reggimento, e quindi del reparto combattente che ne aveva, per certi versi, giustificato la presenza – doveva rimanere al fronte, il vessillo che aveva condiviso con i suoi carabinieri la trincea del Podgora diviene Bandiera di Guerra sul campo.
La Medaglia d’Oro al valor militare conferita il 5 giugno 1920 rappresenta dunque il meritato riconoscimento, che l’Arma reclamava sin dalla concessione del tricolore alla Legione Allievi nel 1894.
Dopo la conversione di due Menzioni onorevoli ottenute nella campagna risorgimentale in altrettante Medaglie di Bronzo al Valor Militare, l’Arma aveva ottenuto per la sua Bandiera la Medaglia d’Argento al valor militare nel 1909, a seguito dei rigorosi studi di Vittorio Gorini, che riuscì a dimostrare il fondamento storico della Carica di Pastrengo avvenuta nel 1848.
Non si trattava più di azioni di singoli reparti, in guerra l‘Arma aveva agito compatta e come forza unica: le sezioni e i plotoni in zona di operazioni e nelle retrovie, i reparti territoriali all’interno del Regno e nei territori occupati, i contingenti impiegati nei teatri di guerra all’estero.
Non a caso, infatti, la motivazione risulta contenuta nella forma letterale, ma estesa nella sua portata sostanziale:
Rinovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d’Italia.
Con circolare del 7 aprile 1921, a ridosso della celebrazione della Festa dell’Arma che si teneva il 30 aprile (in omaggio alla Carica di Pastrengo), il Comando Generale comunicò ai reparti dipendenti che il Ministero avrebbe, a breve, emanate disposizioni, riferite alla festa anniversaria di ciascun’Arma o Corpo, affinché la festa dell’Arma fosse fissata al 5 giugno di ogni anno.
Per tale ragione, con il medesimo documento, il Comando Generale stabilì che tale data dovesse essere osservata anche per la celebrazione prevista per l’anno in corso.
Sono trascorsi cento anni di celebrazioni della Festa anniversaria dell’Arma il 5 giugno e, per tale ragione, anche in relazione al Centenario del Milite Ignoto, il pensiero non può che raggiungere i carabinieri Caduti nel corso del primo conflitto mondiale in zona di guerra, all’interno del Regno d’Italia e nei teatri esteri.
La prima Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera dell’Arma ne ricorda il sacrificio e il valore, in tutt’uno con i carabinieri che, dopo aver sostenuto le fatiche di guerra, hanno accompagnato il Paese e gli Italiani nella difficile transizione dal tempo di guerra a quello di pace.
Francesca Parisi
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