opere artistiche e architettura militari
La torre del telegrafo ottico di Pastrengo
di Lino Bozzetto
La testa di ponte atesina di Pastrengo, elemento vitale del Quadrilatero asburgico, munita da quattro forti distaccati costruiti nell’anno 1861, doveva comunicare direttamente con le altre piazzeforti del sistema fortificato territoriale, in particolare con Verona, con la chiusa di Rivoli-Ceraino, con Peschiera e Mantova.
A tal fine, nell’anno 1865, venne progettata e costruita la torre del Telegrafo ottico, secondo il disegno ideato dal colonnello Andreas Tunkler von Treuimfeld (1820 -1873), illustre ufficiale dell’Ingenieur Corps asburgico, allora Capo della Genie Direction di Verona.
Sul monte San Martino, posizione dominante tra le alture moreniche di Pastrengo, venne edificata una torre esagonale, su due piani, preordinata per la dimora del personale militare e per il funzionamento delle apparecchiature telegrafiche diurne, a pannelli mobili colorati, e notturna, a segnali luminosi generati da arco voltaico.
Nel perimetro esagonale della torre, al piano superiore, ventidue aperture circolari, dirette su precise posizioni topografiche, individuano le stazioni corrispondenti della rete telegrafica ottica, presenti nelle altre piazzeforti.
La torre era collegata alla rete delle comunicazioni ottiche militari allestite nel Quadrilatero.
A quel tempo il telegrafo ad impulsi elettrici, su fili, non poteva garantire collegamenti di così ampia portata in tempo di guerra, in quanto eccessivamente vulnerabile.
La torre telegrafica di Pastrengo è da osservare sicuramente tra le pochissime opere di tale genere ancora conservate in Europa.
È perciò un esemplare architettonico rarissimo che documenta, dal vivo, una fase storica della tecnologia delle telecomunicazioni.
La telegrafia ottica risale alla remota antichità classica, romana e greca; l’opera di Pastrengo documenta la fase conclusiva della medesima tecnica di comunicazione, al momento delle prime applicazioni della telegrafia elettrica, su filo.
I molteplici aspetti del particolare interesse culturale, riferibile alla torre telegrafica di Pastrengo, possono essere riassunti nei seguenti caratteri originali:
– rarità tipologica e tecnologica come opera di architettura militare ottocentesca;
– originalità architettonica ad impianto planimetrico centrale, esagonale;
– particolarità della disposizione costruttiva, dettata dalla funzionalità delle apparecchiature telegrafiche ottiche diurne e notturne;
– singolarità della posizione paesaggistica studiata per visuali di grande portata, estese sino a 38 chilometri (Mantova).
Nonostante il particolare interesse storico, documentario, tecnico, architettonico e paesaggistico dell’opera, la torre del Telegrafo ottico di Pastrengo fu abbandonata e ridotta allo stato di rudere.
Si erano conservate solo le strutture murarie perimetrali, spogliate persino delle cornici di pietra, ed una sezione del fusto della colonna marmorea centrale, divelta.
Il progetto ed il cantiere di restauro
Nell’anno 2001-2002 l’Amministrazione comunale di Pastrengo ha giudicato necessario e urgente che la torre del Telegrafo ottico fosse restaurata e conservata per il suo valore intrinseco, di monumento, ossia per la qualità di raro documento storico ed architettonico.
L’intenzione puramente conservativa non era disgiunta dal progetto di valorizzazione dell’opera medesima come spazio museale aperto al pubblico dedicato ai temi, qui direttamente contestualizzati, della telegrafia ottica, delle fortificazioni di Pastrengo nel sistema del Quadrilatero, nonché dei memorabili fatti del primo Risorgimento nazionale.
In conformità ai Vincoli di Tutela monumentale e paesaggistica, cui è soggetta, il restauro della torre telegrafica, tanto nella fase di progetto, quanto nella fase di cantiere, è stato operato nel rispetto dei metodi conservativi e di ripristino codificati e prescritti.
Il tutto è stato condotto sulla scorta di un accurato rilievo dell’opera, nel suo stato di precaria conservazione, nonché sulla scorta di una esaustiva documentazione storica d’archivio, costituita da relazioni manoscritte e dai disegni originali di progetto, da fotografie d’epoca, conservati presso il Kriegsarchiv di Vienna.
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